Little Simz ha fatto causa al produttore e amico di lunga data Inflo per dei prestiti che non le avrebbe restituito. È un duro colpo per chi ha amato il progetto SAULT o gli album che Little Simz ha fatto con lui. Pubblicare un disco nuovo durante una disputa così personale poteva essere disastroso, invece per la rapper di Islington Lotus è la vendetta migliore, perché dimostra il suo enorme talento. Dopo Grey area, Sometimes I might be introvert e No thank you – tutti prodotti da Inflo – Lotus esplora nuove emozioni complesse, dal tradimento alla rinascita, ed è un inno al Simz come grande alfiera del rap consapevole. Per sradicare la tendenza contemporanea che ci obbliga a erigere staccionate intorno alla musica emotivamente coinvolgente o liricamente profonda, la cantante lancia la sua sfida al mondo. Il successo globale di Grey area nel 2019 aveva lanciato Simz come nuova stella e Inflo come creatore della sua potenza. In Lotus, la produzione di Miles Clinton James sembra quasi un’imitazione di Inflo, con melodie di sottofondo piene di soul, un suono un po’ lo-fi, bassi distorti e una brillantezza cinematografica. Il produttore è nuovo, ma l’anima non è cambiata: è come se chi partecipa fosse una versione speculare di se stesso. Per quanto Lotus sia meraviglioso, l’impressione è che sia stato costruito sulle ceneri di qualcun altro. Ma c’è anche un’evoluzione personale e artistica, più potente e raffinata. Simz sfoga rabbia e delusione senza trasformarle nel centro del disco. Nessuno scandalo, solo un’affermazione semplice e potente: Little Simz è la più grande rapper vivente. Cos’altro c’è da dire?
Noah Barker,The Line of Best Fit

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati