La Spagna è nota per la corrida, storico spettacolo che prevede la lotta di esseri umani contro tori. È un’antica tradizione che viene dalla tauromachia greca e romana ma non è l’unica che prevede l’impiego dei tori: secondo l’Anoet, l’associazione nazionale degli organizzatori di spettacoli taurini, nel 2024 nel paese ci sono state circa ventimila feste patronali che includono eventi con questi bovini e che si aggiungono a più di 1.500 spettacoli organizzati nelle arene.
Molti di questi eventi sono finanziati con denaro pubblico stanziato dai consigli comunali che li difendono come importanti tradizioni culturali. Tuttavia, i danni per gli animali sono significativi: alcune usanze prevedono che siano gettati in mare, che corrano con palle infuocate montate sulle corna, che siano trascinati per strada con delle corde o che siano spinti e pungolati.
Ustioni, tagli, fratture e contusioni possono essere fatali quando i tori si scontrano contro gabbie di ferro. Alcuni sono macellati al termine dei festeggiamenti.
Sebbene queste manifestazioni siano ancora molto sentite dalle comunità locali, perché radicate nella cultura popolare, le organizzazioni per i diritti degli animali si battono per abolirle. I loro sforzi incontrano però una forte resistenza dei principali partiti, il che impedisce progressi concreti. ◆
Ariadna Creus è una fotografa documentarista nata a Barcellona nel 1975. È specializzata in storie che riguardano gli animali e la difesa dei loro diritti. Per questo lavoro dal 2022 ha visitato sessanta località spagnole.
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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 64. Compra questo numero | Abbonati