Centinaia di persone si sono radunate il 1 maggio a Parigi per sostenere la famiglia di Aboubakar Cissé, il giovane di origine maliana ucciso il 25 aprile in una moschea di La Grand-Combe, nel sud della Francia. L’omicidio, commesso da un francese poi arrestato in Italia, è stato secondo gli inquirenti un atto “antimusulmano e islamofobo”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati