Gli esportatori cinesi stanno moltiplicando gli sforzi per evitare i dazi del 145 per cento imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Una delle soluzioni, scrive il Financial Times, è etichettare le merci come se provenissero da altri paesi. “I social media cinesi sono pieni di offerte per il ‘lavaggio del luogo d’origine’. Mentre in molti paesi che fanno da tramite verso gli Stati Uniti è scattato l’allarme per l’ondata di prodotti in arrivo dalla Cina”. Ad aprile, per esempio, la Corea del Sud ha trovato merci per ventuno milioni di dollari con etichette di provenienza falsificate. Si trattava in gran parte di prodotti arrivati dalla Cina e destinati agli Stati Uniti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati