Il nuovo album di Maria Somerville è un’esperienza affascinante che unisce una tranquillità bucolica alla complessità emotiva. Nella sua sensualità, suona unitario anche se è difficile definirlo: va verso territori misteriosi su cui aleggia un velo di magia. Ascoltandolo, è evidente quanta attenzione ci sia nella scelta di ogni nota; sono passati sei anni da All my people e sembra che da allora la musicista irlandese abbia avuto bisogno di ogni ora per creare un’opera così speciale. Radicato nei paesaggi rurali del Connemara, Luster ha anche una certa modernità. Se gli elementi più trascinanti ci portano in una dimensione senza tempo, Somerville non vuole legarsi a nessuna tradizione. L’artista è riuscita a costruire un suo mondo in cui prende vita un ciclo di canzoni criptiche, che fanno del disco una delle uscite più significative del 2025.
Robin Murray, Clash
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1612 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati