E se vi dicessi che potete cominciare il vostro anno con un album che contiene l’anima di un’artista alle prese con la crescita, il cambiamento, la fine del mondo e che comunque vi fa ballare? Ecco a voi Día, il secondo lavoro di Ela Minus, musicista di origine colombiana che suonava la batteria in gruppi punk di Bogotá per poi studiare percussioni jazz ed elettronica al Berklee di Boston. Con il debutto del 2020 Acts of rebellion si è guadagnata la stima della critica e una fedele schiera di fan. Al nuovo disco ci ha lavorato per tre anni e in tre paesi diversi. Nei testi ha capito di volere andare più a fondo, di esporsi con le emozioni suscitate dalla piega presa dal nostro mondo. Senza rinunciare a momenti pop irresistibili, ci offre composizioni complesse e idiosincratiche. Il trittico composto da Onwards, And e Upwards è un trionfo, seguito dal finale di Combat, un crescendo che sale fino al paradiso. Día è un passo in avanti enorme per Minus e rende le sue canzoni capaci di stare bene nei festival come nei club. È uno dei primi dischi del 2025 da meritare davvero attenzione.
Broc, Everything Is Noise

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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati