Internazionale
a Ferrara

◆ Stiamo tornando da Ferrara dopo un’assenza di qualche anno al festival. Qualche disagio da affollamento non ha turbato la sensazione di essere nel posto giusto, seduti accanto a migliaia di persone (e quanti giovani!) che hanno seguito gli incontri con la consueta partecipazione. E la sensazione di acquisire un livello di consapevolezza altrove improbabile. File infinite e attese per conquistare l’agognato tagliando. E, tra gli altri: la lucida rabbia di Amira Hass, le illuminanti e commoventi parole di Anwar al Bounni e Wafa Mustafa, l’affascinante viaggio tra le testate mondiali di Gian-Paolo Accardo e Francesca Sibani, effetti e cause dell’evoluzione tecnologica spiegati da Roberto Viola, Diletta Huyskes e Alessio Iacona, il confronto sulle scelte alimentari guidato da Giacomo Petitti di Roreto. E tutto il resto: le code, le sale piene, i volontari e le volontarie che con pazienza infinita spiegano e indirizzano. Tutti animati dall’ansia di una prospettiva di cambiamento, consapevoli che per cambiare bisogna sapere di più e meglio. E la città di Ferrara, ancora una volta in piena sintonia con la gente di Internazionale.
Gigi e Gabriella

Il mito del figlio unico

◆ Ho letto l’articolo di New Scientist (Internazionale 1583). Io ho un’unica figlia. Non credo di avere fatto la scelta migliore per lei. In realtà non ho fatto alcuna scelta, ma mi sono trovata nella situazione di non poter avere un secondo figlio. A mia figlia manca una sorellina: ama stare con le bambine piccole e dice di voler diventare maestra d’infanzia. È perché è figlia unica? Chi può dirlo? E chi può dire quanto i propri problemi e mancanze possano dipendere dall’aver diviso l’affetto dei genitori con un fratello o una sorella? Le cose che sappiamo sulla nostra storia personale sono poche, figuriamoci su un’ipotetica, diversa storia dei nostri figli.
Lettera firmata

Disintossicazione digitale

◆ Ho letto con soddisfazione la notizia sull’Offline club (Internazionale 1583). Stare lontani dal telefono una parte della giornata è fondamentale per la salute mentale, permette di riconnettersi con il mondo reale, favorendo interazioni faccia a faccia e momenti di consapevolezza che migliorano il benessere emotivo e la capacità di vivere il presente.
Antonio E. Nardi

Errata corrige

◆ Su Internazionale 1583, a pagina 22, Hassan Nasrallah è stato ucciso il 27 settembre; a pagina 34, nell’articolo su un naufragio di migranti alle Canarie c’è una foto relativa a un’altra notizia.

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati