I Bee Gees erano famosi per padroneggiare diversi generi, dal pop barocco alla disco, ma non il country. In _Greenflelds _Barry Gibb, l’ultimo rimasto dei tre fratelli fondatori della band, rimette mano ad alcuni successi e ad altri pezzi meno noti della band a Nashville insieme al produttore country Dave Cobb. È facile capire perché Gibb si sia entusiasmato: basta vedere il livello degli ospiti. Tutti, da Keith Urban a Dolly Parton, dimostrano amore e rispetto per il catalogo dei Bee Gees. Eppure oggi ammettere che i fratelli Gibb siano stati tra i più grandi autori della loro generazione sembra ancora una trasgressione. E sicuramente è più edificante sentire Brandi Carlile o Dolly Parton cantare le loro canzoni che star del pop come Steps, Boyzone o, per carità, Paris Hilton. Gli arrangiamenti sono ben fatti: quasi sempre basati su piano o chitarra acustica e più orientati sul country pop che sul country classico. Chissà cosa sarebbe successo se Gibb e Cobb avessero deciso di osare e di fare una cosa ancora più spoglia.
A. Petridis, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1392 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati