Jesse Katayama, 26 anni, è un istruttore di pugilato di Osaka, in Giappone, che moriva dalla voglia di vedere Machu Picchu. Così nel marzo scorso è andato in Perù, pensando di rimanerci solo il tempo necessario per visitare il sito archeologico dell’antica città inca. Non aveva fatto i conti con il covid-19: era appena arrivato quando il governo peruviano ha chiuso le frontiere e ordinato il lockdown. Katayama ha passato in paziente attesa sette mesi ad Aguas Calientes, il villaggio più vicino a Machu Picchu. Poi, sabato 10 ottobre è riuscito a coronare il suo sogno: il governo ha aperto solo per lui il sito archeologico, permettendogli finalmente di visitarlo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1380 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati