◆ Nel 2001 l’emirato di Dubai ha avviato la costruzione di tre isole artificiali a forma di palma nel golfo Persico. Pochi anni dopo a Doha, in Qatar, sono cominciati i lavori per un’isola simile a un filo di perle e negli Emirati Arabi Uniti per un arcipelago di trecento isolette posizionate in modo da riprodurre una mappa della Terra.
Oggi un’altra isola dalla forma insolita è spuntata nelle acque costiere poco profonde dell’isola di Hainan, la provincia più meridionale della Cina. La Ocean flower island, costruita nella baia di Yangpu, è una delle isole artificiali più grandi del mondo con i suoi circa otto chilometri quadrati.
I satelliti della missione Landsat della Nasa avevano individuato i primi segni di costruzione nel 2012. Nell’immagine in alto, scattata due anni dopo, l’isola aveva ormai assunto la forma di un fiore. L’immagine in basso, scattata il 6 maggio 2020 dal satellite Landsat 8, mostra l’isola affiancata da altre due a forma di foglia, collegate a quella principale, nella fase finale dei lavori. L’apertura delle tre isole è prevista entro la fine del 2020. Ci saranno grattacieli con appartamenti, parchi, musei e altre infrastrutture.
Secondo i promotori del progetto, le isole attireranno milioni di turisti e daranno impulso all’economia di Hainan. Ma si temono anche conseguenze negative per l’ambiente. Nel 2018 il governo cinese aveva sospeso temporaneamente i lavori di costruzione della Ocean flower island a causa dei possibili danni alla barriera corallina e all’ecosistema marino, in particolare alle colonie di ostriche. Lo stesso anno le autorità cinesi avevano sospeso l’approvazione di alcuni progetti commerciali, con bonifica di terreni, gestiti dalle autorità locali.–Adam Voiland (Nasa)
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Questo articolo è uscito sul numero 1373 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati