Il 18 novembre tredici persone sono morte in un bombardamento israeliano contro un campo profughi palestinese nel sud del Libano. Secondo Israele, è stato colpito un centro di addestramento del gruppo palestinese Hamas.

Hamas ha denunciato un “attacco barbaro” e accusato l’esercito israeliano di mentire.

“Le affermazioni dell’esercito israeliano secondo cui avrebbe colpito un centro di addestramento sono solo calunnie per giustificare l’ennesimo crimine”, ha affermato in un comunicato.

Israele conduce regolarmente attacchi in Libano nonostante l’accordo di tregua che nel novembre 2024 ha messo fine a due mesi di guerra aperta con il gruppo libanese Hezbollah, alleato di Hamas e sostenuto dall’Iran.

L’esercito israeliano sostiene di prendere di mira combattenti e infrastrutture di Hezbollah, ma in rari casi anche di Hamas.

Il ministero della salute libanese ha riferito di “un attacco israeliano contro il campo profughi di Ain al Hilweh, vicino a Sidone, che ha causato tredici morti e numerosi feriti”.

Secondo l’agenzia di stampa statale Ani, l’attacco ha preso di mira un’automobile vicino alla moschea Khaled bin al Walid, e poi la moschea stessa.

L’esercito israeliano ha invece affermato di aver colpito un centro di addestramento di Hamas nel sud del Libano.

“Poco fa l’esercito ha colpito un centro di addestramento di Hamas nel settore di Ain al Hilweh, neutralizzando dei terroristi che pianificavano attentati contro militari israeliani e lo stato d’Israele”, ha dichiarato.

Secondo le Nazioni Unite, il Libano ospita circa 220mila rifugiati palestinesi. In base a un accordo informale, i campi in cui vivono sono gestiti da organizzazioni palestinesi.

Ad agosto le fazioni palestinesi presenti nei campi avevano cominciato a consegnare le armi alle autorità, in conformità con un accordo concluso a maggio per garantire il monopolio delle armi allo stato libanese.