Donald Trump “sapeva delle ragazze”, afferma un’email attribuita al criminale sessuale Jeffrey Epstein, la cui pubblicazione il 12 novembre ha messo la Casa Bianca sulla difensiva.

L’email, scritta nel 2019, l’anno della morte in prigione del ricco finanziere newyorchese accusato di aver sfruttato sessualmente decine di ragazze minorenni, è stata resa pubblica da alcuni parlamentari democratici.

Il presidente statunitense, che era amico di Epstein, ha accusato l’opposizione di alimentare “voci ridicole”, ma ha anche lanciato un avvertimento ai pochi repubblicani che chiedono maggiore trasparenza sul caso.

“I democratici farebbero qualunque cosa per distogliere l’attenzione dagli errori che hanno commesso sullo shutdown”, ha affermato sul suo social network Truth Social.

“Solo dei repubblicani molto cattivi o stupidi potrebbero cadere nella loro trappola”, ha aggiunto. Durante la campagna elettorale delle ultime presidenziali Trump aveva promesso rivelazioni sensazionali sul caso Epstein.

La sera del 12 novembre il presidente ha ignorato le domande sul caso Epstein poste dai giornalisti presenti nello studio ovale per la firma della legge che ha messo fine alla paralisi delle attività federali.

“Queste email non provano nulla se non che il presidente Trump non ha fatto niente di male”, ha assicurato invece la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

La prossima settimana è prevista una votazione alla camera dei rappresentanti per costringere l’amministrazione Trump a pubblicare i documenti in suo possesso sul caso Epstein.

Leavitt ha confermato che il 12 novembre si è tenuta una riunione sul caso Epstein nella situation room, la sala conferenze della Casa Bianca in cui di solito si affrontano le questioni militari più delicate.

“Trump voleva che rinunciassi” alla tessera di socio del suo club esclusivo a Mar-a-Lago, in Florida, affermava Epstein in un’email inviata al giornalista e scrittore Michael Wolff, per poi aggiungere: “Certo, sapeva delle ragazze, dato che ha chiesto a Ghislaine di smettere”.

Ghislaine Maxwell, ex compagna e complice di Epstein, sta attualmente scontando una condanna a 20 anni di prigione per sfruttamento sessuale.

Gli esponenti democratici della commissione di vigilanza della camera dei rappresentanti hanno pubblicato sul social network X un’altra email, del 2011, in cui Epstein scriveva, presumibilmente a Maxwell, che Trump “ha trascorso varie ore” con una vittima del finanziere stesso, nella residenza di quest’ultimo.

Leavitt ha identificato questa vittima come Virginia Giuffre, che si era suicidata nell’aprile scorso a 41 anni e le cui memorie postume raccontano le aggressioni subite mentre era sotto il controllo di Epstein.

“Giuffre ha più volte affermato che il presidente Trump non ha fatto niente di male e che non avrebbe potuto essere più gentile nei limitati contatti che hanno avuto”, ha dichiarato la portavoce.

Trump ha sempre negato di essere stato a conoscenza dei crimini di Epstein.