L’11 settembre Israele ha annunciato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen all’indomani di raid israeliani contro obiettivi dei ribelli huthi yemeniti che hanno causato 35 morti e 131 feriti.

“Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dalle forze aeree israeliane”, ha affermato l’esercito israeliano su Telegram.

I ribelli huthi, sostenuti dall’Iran, lanciano regolarmente missili e droni verso Israele, anche se la grande maggioranza viene intercettata.

Il nuovo lancio arriva dopo che il 10 settembre Israele aveva riferito di aver colpito “obiettivi militari” dei ribelli huthi a Sanaa, la capitale dello Yemen, e nella regione settentrionale di Al Jawf.

I raid israeliani hanno causato 35 morti e 131 feriti, ha dichiarato sul social network X Anees Alasbahi, portavoce del ministero della salute degli huthi, precisando che il bilancio non è definitivo.

“Continueremo a colpire. Chiunque ci attacchi, lo colpiremo”, ha dichiarato il 10 settembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Secondo due giornalisti dell’Afp presenti a Sanaa, l’aviazione israeliana ha colpito un edificio militare degli huthi. L’emittente tv dei ribelli Al Massira ha riferito che sono stati bombardati anche edifici pubblici nella regione di Al Jawf.

L’esercito israeliano, che già il giorno prima aveva annunciato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, ha affermato di aver colpito “il quartier generale dei servizi di comunicazione degli huthi, campi militari e un deposito di carburante”.

Il 7 settembre i detriti di un drone lanciato dallo Yemen avevano ferito un uomo di 63 anni all’aeroporto di Eilat-Ramon, nel sud di Israele.

Il 28 agosto il capo del governo degli huthi Ahmad Ghaleb al Rahawi e vari ministri erano stati uccisi in un bombardamento israeliano.

Dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, gli huthi hanno intensificato i lanci verso Israele e gli attacchi alle navi nel mar Rosso, sostenendo di agire in solidarietà con i palestinesi.

In risposta, Israele ha condotto numerosi raid nello Yemen, colpendo tra le altre cose porti, centrali elettriche e l’aeroporto internazionale di Sanaa.