Quasi duemila persone saranno sfollate a Taiwan per l’avvicinarsi del tifone Podul, con il rischio di maltempo nelle regioni già colpite nel centro e nel sud dell’isola. Lo hanno annunciato le autorità.
Secondo l’Agenzia meteorologica centrale (Cwa), il tifone dovrebbe arrivare il 13 agosto lungo la costa sudorientale, scarsamente popolata, prima di attraversare l’isola e dirigersi verso lo Stretto di Taiwan. Si prevede che la tempesta sia accompagnata da venti fino a 133 chilometri orari, con raffiche fino a 166 chilometri orari, secondo l’agenzia.
Circa 31mila soldati sono stati schierati per le operazioni di soccorso e assistenza, ha dichiarato il ministero della difesa. Le compagnie aeree locali Uni Air e Mandarin Airlines hanno annunciato la cancellazione di tutti i voli nazionali previsti per il 13 agosto.
Le aree che si prevede saranno più colpite includono le contee orientali di Hualien e Taitung, la contea centrale di Chiayi, il sud dell’isola e le isole periferiche di Kinmen, ha dichiarato il meteorologo Chu Mei-lin durante un briefing con la stampa.
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“Tutti devono essere consapevoli della minaccia di forti venti e forti piogge tra domani e la mattina del 14”, ha dichiarato. Quasi 700 persone saranno sfollate dalle loro case a Hualien e circa 1.100 residenti delle aree montuose della città meridionale di Kaohsiung saranno sfollati, secondo le autorità locali.
Kaohsiung e la vicina contea di Pingtung potrebbero essere colpiti da 400 o 600 millimetri di pioggia accumulata tra il 12 e il 13 agosto, secondo le previsioni. Altre regioni potrebbero registrare più di 350 millimetri di pioggia.
Gran parte del centro e del sud di Taiwan si sta ancora riprendendo dagli effetti del tifone Danas e delle piogge torrenziali delle ultime settimane.
Il tifone Danas, che si è abbattuto su Taiwan all’inizio di luglio, ha causato due morti e centinaia di feriti dopo aver scaricato più di 500 millimetri di pioggia sul sud dell’isola in un solo fine settimana. Taiwan è abituata a frequenti tempeste tropicali tra luglio e ottobre.
Gli scienziati ritengono che i cambiamenti climatici causati dall’uomo stiano provocando eventi meteorologici più intensi, aumentando il rischio di alluvioni devastanti.