Ai referendum dell’8 e 9 giugno su cittadinanza e lavoro non è stato raggiunto il quorum (cioè il numero minimo di voti necessario per la validità della consultazione; in questo caso avrebbe dovuto votare il 50 per cento più uno dei cittadini che ne avevano il diritto). A meno di due ore dalla chiusura dei seggi, avvenuta alle 15, sono state scrutinate 56.350 sezioni su 61.591 e l’affluenza è del 30 per cento, secondo i dati diffusi dal ministero dell’interno.
In base a questi dati, ai quattro referendum sul lavoro ha detto sì più dell’80 per cento delle persone che hanno votato, mentre al referendum per la riforma della cittadinanza il sì si è fermato a meno del 60 per cento.