Hezbollah ha dichiarato che il comandante Fuad Shukr si trovava all’interno di un edificio a sud di Beirut, colpito in un attacco da Israele, ma non ha confermato la morte di Shukr.

L’attacco, seguito ore dopo da un altro che ha ucciso il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, ha scatenato il timore che il conflitto tra Israele e Hamas possa espandersi a livello regionale.

L’esercito israeliano ha dichiarato che l’attacco del 30 luglio ha “eliminato” Shukr, un comandante militare del gruppo libanese Hezbollah, accusato di avere coordinato un attacco missilistico nel fine settimana sulle Alture del Golan occupate, in cui sono morti dodici bambini.

Hezbollah ha dichiarato in un comunicato che “il grande comandante fratello Fuad Shukr (Hajj Mohsen) era presente” nell’edificio preso di mira dal “nemico sionista”.

Le squadre di soccorso “stanno lavorando da quando è avvenuto l’incidente… per rimuovere le macerie… e siamo ancora in attesa dei risultati di questa operazione per quanto riguarda la sorte del comandante e di altri cittadini” che si trovavano nell’edificio, è scritto nel comunicato.

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Presiedendo una riunione di gabinetto il 31 luglio, il primo ministro libanese Naib Mikati ha avvertito: “Le cose potrebbero sfuggire di mano, se il nemico continuerà nella sua sconsiderata e criminale follia omicida”.

“L’attacco ai sobborghi meridionali è un attacco agli… sforzi per la calma”, ha dichiarato Mikati in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio, aggiungendo: “Il Libano non vuole la guerra”.

In un bilancio provvisorio il ministero della sanità libanese ha dichiarato che quattro civili, due donne e due bambini, sono stati uccisi nell’attacco. L’esercito israeliano ha descritto Shukr come il “comandante militare più anziano” di Hezbollah e “braccio destro” del capo del gruppo Hassan Nasrallah.

Il 31 luglio Hezbollah ha condannato l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, che è stato ucciso in un attacco israeliano a Teheran, dove stava partecipando alla cerimonia d’insediamento del nuovo presidente iraniano.

Hezbollah ha negato la responsabilità del micidiale attacco missilistico di sabato sulla città araba drusa di Majdal Shams, nelle Alture del Golan occupate, anche se il gruppo ha rivendicato diversi attacchi alle postazioni militari israeliane, avvenuti lo stesso giorno.

Il 29 luglio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso una reazione “severa” all’attacco nel Golan. Il gruppo libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, ha scambiato fuoco quotidianamente con Israele da quando il suo alleato palestinese Hamas ha attaccato Israele il 7 ottobre.

In Libano le violenze hanno ucciso almeno 535 persone, la maggior parte miliziani, ma anche 109 civili, secondo un conteggio dell’Afp. Secondo i dati dell’esercito, almeno 22 soldati e 25 civili sono stati uccisi in Israele, comprese le vittime dell’attacco nelle Alture del Golan.

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