Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una donna eterosessuale sposata, sto con mio marito da quattordici anni e abbiamo due bambini. Ci siamo conosciuti che andavamo per i trenta, ora ne abbiamo più di quaranta. Siamo due persone diversissime, sia rispetto al passato sia l’una dall’altro. Dopo aver avuto due figli, ho ritrovato solo da poco la mia libido e con mio marito stiamo facendo terapia di coppia per lavorare su una serie di questioni. Vengo al punto: vorrei tanto aprire una discussione con lui sulla non monogamia, ma l’idea di tirare in ballo l’argomento mi terrorizza e mi fa agitare. Ho bisogno d’aiuto!

Diglielo e basta, però in presenza di un consulente di coppia che sia di mentalità aperta rispetto al sesso, e che ti sappia assistere. Sarà complicato capire come spiegargli che sei pronta a ricominciare a scopare, solo non con lui (che è come la intenderà tuo marito, probabilmente), o non solo con lui, e ti servirà l’appoggio di uno specialista.

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Con la mia partner eravamo in viaggio in Thailandia. Lei ha avuto delle perdite vaginali e mi ha chiesto se fossi andato a letto con qualcuna dall’ultima volta che ci eravamo visti. Io ho negato, mentendo, per paura che mi lasciasse. Adesso l’ho persa. Mi sono scusato, le ho mandato dei fiori, mi sono offerto di andare insieme da un consulente di coppia, ma lei continua a non rispondermi. C’è qualcosa che posso fare per recuperare il rapporto?

Eh, no.

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Sono una donna queer all’ultimo anno di college e sono ancora vergine. Da una parte so che per fare sesso ognuno è pronto a età diverse, e io non sono uscita allo scoperto fino al college, quindi sento di dover essere più paziente con me stessa. Dall’altra voglio togliermi il pensiero. Però non so neanche da dove cominciare per rimorchiare qualcuno. Faccio fatica a parlare con le persone. Sono insicura sul mio fisico, temo di fare o dire qualche stupidaggine e di mandare a puttane qualsiasi rapporto. Che faccio?

Tutti hanno qualche insicurezza sul proprio corpo, tutti temono di fare o dire qualche stupidaggine e tutti hanno paura di mandare a puttane una storia. L’unica cosa che ti distingue da chi non è più vergine è la disponibilità ad accettare le proposte di chi ti trova attraente. Un’altra cosa utile è rassegnarti al fatto che farai o dirai qualche stupidaggine, più di una volta. Nella maggior parte dei casi la persona che frequenti ci si farà una bella risata, così come te la farai tu con le stupidaggini sue. Detto questo, una cazzata grossa può sicuramente compromettere un rapporto, ma non tutte le cazzate sono fatali. Vai sulle app (rompere il ghiaccio con un messaggio è più facile che di persona), sii sincera sulla tua mancanza di esperienza e non accontentarti di persone che non sembrino gentili, pazienti e generose.

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Mi piace da impazzire farmi palpare le tette, ma come faccio a comunicarlo al tizio con cui vado a letto in un modo sexy? Mi vergogno tantissimo a manifestare i miei desideri intimi.

Se proprio non riesci a usare le parole, cioè a chiedere quello che vuoi, prendi le mani del tizio con cui sei a letto e mettitele sul seno. Poi mettici sopra le tue e fagli vedere come ti piace essere palpata.

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C’è un modo per dire a un partner cosa vuoi sul momento, in maniera sexy?

Se è qualcosa che si può incorporare facilmente in ciò che si sta facendo – per esempio se vuoi che il partner ti chiami in un certo modo, o ti tenga giù, o ti sputi in bocca – chiedergli di farlo in tono confidenziale è assolutamente sexy (“Sputami in bocca, per piacere”). Se è una cosa più difficile da incorporare – per esempio farsi legare in modo complesso, o farsi scopare in una stanza piena di sconosciuti, o sperimentare il fisting – conviene prima fare un po’ di discorsi zozzi con il partner e metterli in pratica in un secondo momento.

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Sono una donna trans di mezza età che vive in Danimarca. Allora, quando hai intenzione di parlare della miniserie Dying for Sex? Io mi sono guardata tutte e otto le puntate piangendo come una fontana, e mi stanno ancora scavando nell’inconscio. Parla di riappropriarsi della sessualità, elaborare i traumi, le compatibilità e incompatibilità sessuali, di come esprimere limiti e desideri, di dinamiche dom/sub e di come affrontare la morte. Non saprei raccomandarla abbastanza, e da quando è uscita non vedo l’ora di leggere la tua al riguardo.

Amo quella miniserie, Jenny Slate e Michelle Williams sono entrambe bravissime. Quattro stelle.

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La moglie del mio partner lo tratta di merda. Come faccio a dargli appoggio senza dirgli semplicemente “lasciala”?

Sii l’erba del vicino.

P.s. Ovviamente sei libera di dirgli “lasciala”, e magari è proprio quello che lui ha bisogno di sentirsi dire, ma non da te. E poi, la moglie che lo tratta di merda l’hai vista con i tuoi occhi o ti stai solo fidando della sua parola?

Illustrazione di Francesca Ghermandi

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Sono una donna cisgender quarantenne che fantastica di avere un pisello. Vuol dire che sono trans?

Non c’è niente che impedisca a te, in quanto donna cisgender, di avere un pisello in qualsiasi momento tu voglia. E l’esistenza di tanti uomini trans (che sono uomini) innamorati della propria fica indica che la transizione, per molti di loro, non è stata motivata solo dalla fantasia di avere genitali maschili. E se è vero che gli uomini trans sono relativamente rari, le donne cisgender che fantasticano di avere il pisello, cioè donne cis curiose di sapere cosa si prova ad averlo (cosa, che ripeto, puoi fare in qualsiasi momento), sono piuttosto diffuse. Quindi, a meno che non ci siano altri aspetti dell’essere uomo che ti attirano oltre ai genitali maschili, è assai probabile che tu stia vivendo qualcosa che ribadisce la tua identità cisgender, e non indicativo di un’identità trans.

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Cos’è peggio: fare sesso scadente con qualcuno che ami, o fare sesso fantastico con qualcuno che non sopporti?

È peggio la prima, perché se ami qualcuno e il sesso non va bene significa o che il rapporto non è destinato a durare (perché non sei disposta ad accontentarti di sesso fatto male) o che farai sesso scadente per il resto della tua vita (perché già ti ci sei rassegnata). Invece, se fai del sesso fantastico con qualcuno che non sopporti, puoi sempre andartene senza provare rimpianti. E andarci a letto di nuovo al prossimo momento di debolezza.

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Dopo aver fatto un pompino, quanto bisogna aspettare a togliersi il cazzo dalla bocca?

Se il pompino lo stai facendo tu, sei libero di toglierti il cazzo dalla bocca quando hai finito, e può darsi che tu venga prima di lui. Ma se qualcuno, con il tuo consenso entusiastico, ti sta scopando la bocca, allora toglierà il cazzo quando avrà finito, e neanche un minuto prima, a meno che qualcosa non vada storto o a te non vada più di succhiarlo. Se tu revochi il consenso, il cazzo va tolto immediatamente.

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Vanno normalizzate le zozzerie fatte in bagno, al di fuori dei bar e dei locali?

Buona parte del brivido di fare roba in posti dove non si dovrebbe – tipo i bagni dei bar e dei locali – viene proprio dal fatto che, almeno in teoria, lì non si dovrebbe. E se da una parte normalizzare le zozzerie fatte in bar, locali, aeroporti, spogliatoi, foyer di alberghi e biblioteche universitarie potrebbe causare un boom di accoppiamenti nei bagni, dall’altra eliminerebbe anche il brivido che rende così eccitante farle, e la gente se ne stancherebbe presto. Perciò, se vuoi che le zozzerie fatte nei bagni continuino a essere qualcosa di eccitante, devi batterti contro la loro normalizzazione, e non a favore: in poche parole, devi dire ai tuoi amici che chi le fa è uno schifoso, o lamentarti con i baristi di questo fenomeno (subito dopo aver finito di far roba nel bagno dei loro locali).

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C’è un termine che comprenda tutti i vari tipi di non monogamia, come “queer” comprende tutto ciò che non è eterosessualità? “Non monogamia” è insufficiente, sia perché suona negativo, sia perché definisce solo cosa non è. Tu sei bravo con le parole. Ne avresti una per me?

A me piace il termine “multiamore”, che non ho coniato io. Il merito va a Emily Matlack, Dedeker Winston e Jase Lindgren, i conduttori del podcast Multiamory.

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Se i discorsi zozzi ti smontano seriamente, devi dirlo al partner?

Potresti provare a dirottare il discorso in un modo che soddisfi anche te – per non ferire i sentimenti del partner, ricompensarlo dell’impegno e appagare il suo desiderio di discorsi zozzi – ma se l’altra persona non afferra, dille chiaramente che ti sta smontando finché ce l’hai ancora duro o sei ancora bagnata, e prima che ti passi del tutto la voglia.

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Si può scoprire di essere cuck dopo essere stati traditi, o è un kink che si aveva già da prima?

Una volta sbollita la rabbia – una volta elaborato il tradimento – le corna possono rivelare un kink che già covava nell’inconscio erotico della persona tradita. “Mi hanno messo le corna e a qual punto ho capito di essere un cuck” è una storiella molto diffusa nelle trame dei porno, ma che ha poco riscontro nella realtà. Quasi tutti i cuck devono supplicare le partner di tradirli.

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Se un tizio ti dice che è appassionato di bondage, e che possiede un sacco di attrezzature da bondage, e quando vai a casa sua lui ti dice che la prima volta preferisce il sesso vanilla, e che se va bene la prossima volta tirerà fuori l’attrezzatura da bondage, vuol dire che l’attrezzatura non ce l’ha, vero?

Confermo.

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Alle superiori ho sentito parlare di cuckolding (probabilmente sul tuo podcast), e appena iscritto al college ho cominciato a contattare coppie in cerca di tori, cosa che mi è piaciuta forse anche troppo. Negli ultimi sei anni ho avuto solo una “vera” fidanzata mia coetanea. Il resto delle mie esperienze sessuali è stato con donne sposate, quasi tutte più grandi. Adesso ho tre donne sposate che vedo e soddisfo regolarmente, donne che mi piacciono per davvero (apprezzo anche la compagnia dei loro mariti). Non voglio rinunciare a queste cose. Devo togliermi dalla testa l’idea di una relazione vera?

No, devi metterti in testa che potrai avere una relazione aperta con una donna – magari una cuckquean – che vorrà godersi avventure sue mentre tu ti godi le tue. Quanto alle donne sposate che vedi e soddisfi regolarmente, e ai loro mariti: sono relazioni assolutamente vere anche quelle, sebbene non primarie né domestiche.

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Qualche anno fa ho trovato su internet la storia di una donna che con l’inganno aveva fatto frequentare al fidanzato un college di donne, con lo scopo segreto di femminilizzarlo. Gli aveva dato parecchie pillole di Viagra, ma quando lo aveva scoperto a masturbarsi, gli aveva messo un bavaglio per impedirgli di rifarlo. Sai per caso il titolo della storia?

Imbottire di Viagra un uomo non mi sembra una tecnica di “femminilizzazione forzata” molto efficace, dato che le pillole gli procureranno erezioni che lo proclameranno maschio. Allo stesso modo, ficcargli in bocca un bavaglio non è efficace come tecnica antimasturbazione, dato che la impedisce solo a uomini privi di braccia estremamente snodati (forse intendevi una gabbia per l’uccello?). Però conosco la storia di cui parli: è Caught in the Cheerleader’s Terrible Trap: Part 2, che avevo citato nell’introduzione di una puntata del Lovecast di cinque o sei anni fa. L’idea è un po’ bislacca – per impedire alla fidanzata di divulgare una sua foto in gonnellino da ragazza pompon, il protagonista non ha altra scelta (ricatto!) che quella di vivere travestito da donna – ma è una lettura spassosa, per quanto discutibile.

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Sono un masochista (sessuale) a cui fa strano giocare con gente che si definisce (sessualmente) sadica: nella mia testa c’è una voce che ripete insistentemente che chi vuole fare del male a un altro essere umano ha qualcosa di grave che non va. Però i partner che fanno solo finta di farmi male, per compiacermi, non mi soddisfano. Che devo fare?

Mi pare che tu trovi sbagliato volere quello che vuoi, il che spiegherebbe come mai squalifichi a priori chi sarebbe disposto a darti quello che desideri: i sadici che vogliono farti male perché gli piace, e quelli disposti a fartene perché gli piaci tu. Però c’è un altro bacino di partner potenziali che non mi sembra tu abbia preso in considerazione: i masochisti come te, cioè qualcuno che capisce cosa vuoi perché lo vuole anche lui.

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Perché negli spogliatoi i maschi più giovani si coprono le vergogne, mentre gli uomini più anziani no?

Più invecchi e meno te ne frega qualcosa, e più è difficile nascondere le palle.

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È ammissibile, da donna cisgender, dire che sei bisessuale se non ti piace leccare la fica?

Visto che un sacco di uomini cisgender si definiscono eterosessuali anche se non gli piace leccarla, e che nessuno dubita neanche per un istante che siano a tutti gli effetti eterosessuali, non vedo perché una donna cisgender a cui non piace leccarla non possa definirsi bisessuale. E dal momento che i maschi etero a cui non piace leccarla vengono definiti egoisti, il peggio che possa toccare a te è che ti diano della principessa sul pisello, che è molto, molto meglio.

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Da quando ho beccato mia moglie a tradirmi in rete, mi sono appassionato allo scambismo e vorrei che facesse anche una gang bang. Finora abbiamo fatto un paio di incontri a tre con un altro uomo, ma il mio sogno è farla scopare da quanti più uomini possibile. C’è un modo per liberarsi di queste fantasie e tornare a desiderare soltanto il sesso a due?

Tornare a fare sesso in due è facile: basta smettere di fare sesso con altri. Più difficile sarà tornare a quando l’unica cosa che volevi o di cui fantasticavi era il sesso a due con tua moglie. Ma era poi davvero l’unica cosa di cui fantasticavi, prima di beccarla a tradirti in rete? Probabilmente no, il che significa che vuoi tornare al vecchio regime, e quello sai già che funzionava, perché lo hai sempre fatto funzionare.

(Traduzione di Francesco Graziosi)

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