16 aprile 2024 13:12

Ippei Mizuhara è un nome che dice poco a noi italiani, e fino a poco tempo diceva poco anche agli statunitensi, ma da qualche settimana compare continuamente sui siti d’informazione americani. Mizuhara, un giapponese-statunitense di 39 anni, è stato per più di due anni l’interprete (e di fatto il manager) di Shōhei Ōtani, il più forte giocatore di baseball del mondo. Anche lui giapponese, qualche mese fa Ōtani ha firmato un contratto mai visto nella storia dello sport: riceverà dalla sua squadra, i Los Angeles Dodgers, 700 milioni di dollari.

La fortuna di Mizuhara è cresciuta parallelamente a quella di Ōtani fino a qualche mese fa, quando si è scoperto che tra il novembre 2021 e il gennaio 2024 ha sottratto dal conto in banca del giocatore più di 16 milioni di dollari, soldi con cui scommetteva su eventi sportivi.

A quanto pare Ōtani era completamente all’oscuro delle attività del suo interprete, che qualche giorno fa è stato incriminato. Ma la vicenda sembra essere solo la punta dell’enorme iceberg delle scommesse sportive, che secondo molti commentatori minaccia l’integrità dei campionati e soprattutto rischia di causare danni sociali enormi. Espn ha messo in fila i tanti scandali recenti, tra cui il caso di un dipendente dei Jaguars di Jacksonville, una squadra di football americano, condannato a 6 anni e mezzo di carcere per aver rubato 22 milioni di dollari alla squadra e averli scommessi su FanDuel e DraftKings, due siti legali di scommesse; e la vicenda di Jontay Porter, un giocatore del campionato professionistico di basket che è stato indagato dopo un’insolita impennata di scommesse sulle sue prestazioni.

Gli esperti individuano l’inizio del problema nel 2018, quando la corte suprema ha cancellato una legge federale del 1992 che vietava le scommesse sportive. Il potere di decidere è passato quindi ai singoli stati. Negli ultimi sei anni 38 stati più il distretto di Washington e Porto Rico hanno legalizzato il gioco d’azzardo sportivo, attirati dalla possibilità di avere nuove entrate fiscali per rimpinguare bilanci spesso sofferenti.

Il quadro normativo è tornato a trent’anni fa, ma nel frattempo quel mondo è cambiato molto, soprattutto per il modo in cui si scommette: se un tempo bisognava uscire di casa, camminare per raggiungere una sala scommesse e mettersi in fila per piazzare la giocata, oggi lo si può fare in pochi secondi aprendo un’app sul telefono. Decine di milioni di persone hanno cominciato a farlo negli ultimi anni. I dati sono impressionanti. Secondo l’American gaming association, l’associazione del settore, i ricavi lordi del gioco sono arrivati a 10,9 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 45 per cento rispetto all’anno precedente (i ricavi generati dalle scommesse illegali restano comunque molto più alti, 40,9 miliardi di dollari nel 2023, secondo alcune stime).

I soldi derivati dalle scommesse sono arrivati come una manna anche per le leghe professionistiche, che attraversano un periodo difficile a causa del calo dell’interesse del pubblico per lo sport e, in alcuni casi, per via della riduzione degli introiti derivati dai diritti televisivi. Questo spiega perché le squadre e le tv cercano in tutti i modi di incentivare le scommesse, che diventano uno strumento per far crescere l’interesse per il gioco.

Tutte le leghe principali hanno stretto accordi con siti e app di scommesse. Secondo il Washington Post, l’Nfl, la lega di football americano, ricava 132 milioni di dollari all’anno dalle sponsorizzazioni legate al gioco d’azzardo, in netto aumento rispetto ai 35 milioni del 2018. Gli appassionati sono bombardati da informazioni e consigli sulle quote, una cosa che si comincia a vedere, in scala ridotta, anche sulle emittenti che trasmettono il campionato di calcio italiano. Negli Stati Uniti l’integrazione tra le partite e le scommesse è così forte che le squadre hanno allestito centri scommesse negli stadi e nei palazzetti, e in alcuni casi si può scommettere direttamente sull’app ufficiale delle leghe.

Queste dinamiche hanno implicazioni preoccupanti, per prima cosa perché aumentano la possibilità di scandali ai più alti livelli dello sport statunitense. “A questo punto molti esperti ritengono che sia una questione di quando, e non di se, prima che un grande scandalo di gioco d’azzardo colpisca un importante sport statunitense”, ha scritto Vox in una newsletter. “J.B. Bickerstaff, allenatore dei Cleveland Cavaliers, una squadra di basket professionistico, ha detto di aver ricevuto minacce da parte degli scommettitori l’anno scorso (i Cavaliers, va sottolineato, hanno una sala scommesse nel loro palazzetto)”. Più spesso gli scommettitori prendono di mira gli atleti universitari.

Ma c’è un aspetto, più allarmante, che riguarda le conseguenze per l’intera società. Nel 2022, l’anno successivo alla legalizzazione del gioco d’azzardo in Connecticut, l’agenzia che si occupa dei danni causati dal gioco d’azzardo in quello stato ha registrato un aumento del 91 per cento delle chiamate al numero di sostegno per le persone con dipendenza dal gioco. Il consiglio per il gioco d’azzardo compulsivo del New Jersey ha trovato risultati altrettanto preoccupanti. “Il gioco d’azzardo può esacerbare altri problemi della società”, spiega The New Republic. “Il Center on alcohol, substance use and addictions dell’università del New Mexico ha riscontrato un alto livello di correlazione tra il consumo di alcolici e l’abitudine a scommettere. In generale, il gioco d’azzardo sportivo sta causando dipendenza, sta mandando in bancarotta molte famiglie e sta contribuendo al deterioramento dei rapporti sociali”.

Con gli allarmi crescono anche gli appelli degli esperti nei confronti delle autorità per mettere mano al problema. “Lia Nower, una ricercatrice della Rutgers university che ha pubblicato uno studio sugli effetti del gioco d’azzardo, ha proposto di creare un’agenzia federale di regolamentazione simile alla Gambling commission del Regno Unito, un paese con leggi più severe”, scrive Espn. Ma l’industria del gioco d’azzardo, che spende ogni anno milioni di dollari per influenzare la politica, si oppone a qualsiasi forma di regolamentazione.

Questo testo è tratto dalla newsletter Americana.

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