Nel settembre del 2016 Sayeed e sua moglie Halawa portano la loro bambina di 21 mesi in un pronto soccorso di Dublino per una piccola ferita che non smette di sanguinare. Nonostante una semplice medicazione avesse risolto l’emergenza, l’ospedale non dimette la piccola, costringendo i genitori ad aspettare l’arrivo della polizia e degli assistenti sociali. La loro versione è che la figlia si era ferita nelle parti intime con un giocattolo mentre le preparavano il bagnetto, ma il sospetto è che avessero tentato un intervento di mutilazione genitale, che in Irlanda è un reato che prevede fino a 14 anni di carcere. Sayeed e Halawa sono cittadini irlandesi, immigrati dall’Africa orientale quindici anni prima: basta la loro provenienza geografica – la stessa Halawa era stata sottoposta a circoncisione da piccola – per attribuirgli la responsabilità di un gesto impossibile da dimostrare. Nel giro di poco si ritroveranno in tribunale davanti a una giuria di bianchi, quasi tutti maschi, a rispondere alle domande grottesche del pubblico ministero. Ci vorranno quasi dieci anni, alcuni dei quali passati in carcere, per avere una risposta dalla giustizia. Il podcast ricostruisce il caso attraverso l’uso di attori che leggono i documenti di una vicenda in cui nessuna istituzione si salva, dal servizio sanitario agli assistenti sociali, dalla polizia ai tribunali.
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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati