“In un mondo che prende fuoco, cosa ce ne facciamo dell’arte? E cosa può fare la musica?”. Queste sono le due domande da cui comincia un viaggio in dodici puntate nella musica e nella vita di Fela Kuti, musicista e attivista politico nigeriano della seconda metà del novecento e inventore del genere afrobeat. La voce che ci pone quelle domande è quella di Jad Abumrad, autore di uno dei podcast più importanti di sempre, Radiolab, che tratta di argomenti scientifici. Ma la disciplina che passa sotto il suo microscopio in questa serie è la musica con il suo potenziale liberatorio. Quando Fela Kuti ha poco più di vent’anni, la Nigeria dichiara l’indipendenza dal Regno Unito, dando il via a una nuova ondata di speranza per la nazione, che però dura poco. Il delta del fiume Niger è pieno di petrolio e il paese passa dal colonialismo politico a quello economico, che porta con sé corruzione e accentramento di potere. La musica di Fela Kuti diventa il veicolo della rabbia di una generazione tradita, raccolta nella potenza ipnotica di brani come Zombie, a cui è dedicata un’intera puntata del podcast, che parla dei soldati nigeriani senza cervello. Fear no man è un podcast avvolgente, costruito su ritmo afrobeat, con la musica che fa da contrappunto alla narrazione e alle interviste di chi ha vissuto con Kuti. Le puntate di un’ora sembrano durare pochi minuti.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati