Mentre i taliban, esaurite le balle di pace e amore delle prime ore, circondano armati il conduttore di talk show costringendolo a dire cose come “a Kabul va tutto benissimo” (Peace Studio Tv), vorrei spendere alcune righe a favore del Moige, l’associazione di genitori d’ispirazione cattolica che monitora i palinsesti a caccia di contenuti dannosi per i minori. Da molti anni, con una dovizia da aspiranti fondamentalisti della comunicazione, passano al setaccio inquadrature e dialoghi vigilando che non si scada nel turpiloquio. L’ultima battaglia ha riguardato una pubblicità di contenuti digitali, che vede il protagonista Lino Banfi, indimenticato “allenatore nel pallone” Oronzo Canà, pronunciare la frase che lo rese celebre, e riesumata negli ultimi Europei: “Porca puttena”, con la e pugliese. Il fronte genitori fa strame di ogni contesto: quello passato delle commedie da cui originò il tormentone, e quello attuale, dove andrebbe ricordato, semmai, il suo carattere sessista. I creativi dicono che lo spot non è stato ritirato ma sostituito, come previsto. Al Moige, che promette di non abbassare la guardia contro la trivialità, il merito di ricordarci che qui, a differenza di altre latitudini dove le milizie entrano direttamente negli studi, abbiamo ancora il privilegio di perdere tempo tra scorciatoie commerciali e comitati pedagogici che alla critica del linguaggio preferiscono il rassicurante bon ton. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati