L’unico elemento sorprendente nella vicenda della nave Madleen e della Freedom flotilla coalition è che negli ultimi venti mesi non ci siano stati altri tentativi di forzare il blocco disumano imposto a Gaza da Israele. Le persone a bordo della Madleen hanno dato prova di grande coraggio. Quindici anni fa i soldati israeliani salirono sulla nave turca Mavi Marmara, uccidendo dieci attivisti. Un’inchiesta delle Nazioni Unite stabilì che l’azione era stata “illegale” e che i militari avevano mostrato “un livello inaccettabile di brutalità”. Oggi le persone che erano a bordo della Madleen difendono una causa ancora più giusta, perché nel 2025 Gaza è un inferno sulla Terra. Chi critica l’iniziativa dice che voleva solo attirare l’attenzione: i personaggi famosi a bordo della Madleen, come l’attivista svedese Greta Thunberg, hanno effettivamente pubblicato diversi post sui social media. Inoltre gli scettici sostengono che gli aiuti non avrebbero fatto niente per alleviare i problemi di Gaza. Ma è questo il punto: azioni di questo tipo sono progettate per evidenziare i fallimenti e le responsabilità delle grandi potenze. La situazione solleva vari interrogativi. Perché solo la Madleen ha cercato di forzare il blocco? Perché sono i civili a sfidare la marina israeliana? Cosa succederebbe se la Nato inviasse le sue navi a Gaza? Come prevedibile, la reazione ufficiale di Israele è stata definire chi era sulla Madleen antisemita e sostenitore del terrorismo.

Dal punto di vista legale Israele non ha giustificazioni. Il blocco degli aiuti come forma di punizione collettiva nel contesto dell’occupazione è palesemente illegale. Nel gennaio 2024 la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di consentire l’accesso illimitato di aiuti umanitari, ma Tel Aviv ha ignorato la sentenza. Anche stavolta, cercherà d’imporre la sua versione dei fatti, ma diventa più difficile. L’aver deliberatamente affamato 2,3 milioni di palestinesi ha fatto perdere allo stato ebraico gran parte del sostegno globale. Dopo aver intercettato la flotilla il 9 giugno, Israele ha scelto una linea morbida, consegnando viveri e acqua, prima di arrestare ed espellere le persone a bordo della Madleen. Tuttavia è difficile che l’operazione scoraggi altre missioni. La flotilla ha dimostrato che la società civile mondiale sta crescendo in dimensioni e fiducia. È il momento di un vero cambiamento. È il momento che i leader politici ascoltino i loro elettori e mettano fine al genocidio. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati