Il 10 novembre a New Delhi è esplosa un’autobomba, uccidendo almeno 13 persone e ferendone una ventina. Gli inquirenti stanno trattando l’attentato come un attacco terroristico eppure, scrive Al Jazeera, il governo non l’ha ancora definito tale. La polizia, inoltre, ha individuato una pista che porta al Kashmir indiano e, stando a una fonte dell’intelligence citata da Al Jazeera, a probabili legami con un gruppo armato con base in Pakistan. Poco tempo fa New Delhi non avrebbe esitato a puntare il dito contro Islamabad per attacchi sul suo territorio, ma dopo lo scontro armato tra gli eserciti dei due paesi che si è verificato a maggio le cose sono cambiate. Una volta raggiunto il cessate il fuoco, il primo ministro Narendra Modi aveva annunciato che ogni attentato terroristico futuro sarebbe stato considerato un atto di guerra da parte del Pakistan, e ora si trova in un vicolo cieco. Accusare subito Islamabad, infatti, creerebbe nell’opinione pubblica aspettative su una risposta militare di New Delhi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1640 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati