Orsi Il governo giapponese ha inviato l’esercito nella prefettura di Akita, nel nord del paese, per aiutare ad arginare l’aumento degli attacchi di orsi (nella foto). I soldati non sono armati, ma aiuteranno i gruppi di cacciatori incaricati dalle autorità di catturare gli esemplari più pericolosi. Dall’inizio dell’anno in Giappone almeno dodici persone sono state uccise dagli orsi, il numero più alto mai registrato, e più di cento sono rimaste ferite. Secondo gli esperti il fenomeno è dovuto al fatto che gli animali si avvicinano sempre più spesso agli insediamenti umani in cerca di cibo, a causa dell’abbandono delle zone rurali e degli effetti del cambiamento climatico, che ha ridotto la disponibilità dei frutti di faggio di cui si nutrono prima di andare in letargo.
Cicloni Il passaggio del tifone Kalmaegi nelle Filippine ha provocato almeno 85 vittime e decine di dispersi, e ha costretto quasi 400mila persone a lasciare le loro case.
Terremoti Un sisma di magnitudo 6,3 ha colpito la regione di Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan, provocando almeno 27 vittime e danneggiando decine di edifici.
Frane Almeno 21 persone sono morte e trenta risultano disperse a causa di una frana provocata dalle forti piogge nell’ovest del Kenya.
Alluvioni Le alluvioni che hanno colpito la parte indonesiana dell’isola di Papua hanno provocato almeno 15 vittime e otto dispersi.
Aviaria L’influenza aviaria H5n1 ha colpito per la prima volta le gru cenerine, uccidendo migliaia di esemplari in diversi paesi europei. Si teme che il contagio di questi uccelli migratori possa favorire la diffusione del virus, che ha già provocato l’abbattimento di centinaia di migliaia di polli e altri animali da allevamento in Europa.
Foreste Nel sudovest della Francia è stata individuato per la prima volta il Bursaphelenchus xylophilus, un verme nematode originario del Nordamerica che infesta diverse specie di pino e ha già causato gravi danni alle foreste in Spagna e in Portogallo.
Ghiacciai Tra il 2022 e il 2023 il ghiacciaio Hektoria (nella foto), nella penisola antartica, si è ritirato di circa 25 chilometri, con un picco di più di otto chilometri in soli due mesi, una velocità dieci volte superiore a quelle osservate finora. Secondo uno studio pubblicato su Nature, il fenomeno potrebbe ripetersi in altre zone con condizioni simili dell’Antartide, accelerando l’innalzamento del livello dei mari.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati