Alma (Roberts) insegna filosofia a Yale. A una cena organizzata insieme al marito psicoanalista Frederik (Michael Stuhlbarg), Alma è al centro dell’attenzione, specialmente quella del giovane collega Hank (Andrew Garfield), spaccone e civettuolo, e della dottoranda Maggie (Edebiri) che sembra desiderarne l’approvazione. Una sera Maggie racconta ad Alma che Hank l’ha aggredita sessualmente e chiede il suo sostegno, ma Alma mostra più di un dubbio. Possiamo davvero fidarci di Maggie? E di Hank? Quasi ogni fotogramma di After the hunt racconta una bugia patinata. Il film sembra avere poco da dire sulle questioni che solleva: identità, genere, omosessualità, diversità, cancel culture. Tanto meno su aggressioni sessuali e filosofia. Si potrebbe liquidare come un elegante castello di carte. Ma pochi registi costruiscono dimore più lussuose di quelle di Luca Guadagnino. E l’interpretazione di Julia Robets è più che buona: è grande. Justin Chang, The New Yorker

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati