Tron è sempre stato una scommessa. Il terzo lungometraggio suona come l’ennesimo revival di una serie che non ha mai ottenuto abbastanza successo di critica e pubblico. Ma per quanto fosse innovativo l’originale del 1982, è un peccato che Ares sembri un po’ arrendersi. Un lungo prologo aggiorna la vicenda e ci lascia davanti a una gara tra due mega-aziende per creare un’intelligenza artificiale che possa essere trasferita nel mondo reale grazie a gigantesche e avanzate stampanti 3d. La frenetica sfida tra nerd poteva fornire l’opportunità per un film più intelligente, magari una specie di The social network con l’aggiunta di laser. Invece Ares ha la stessa profondità di un floppy disk. Per fortuna diversi elementi (come i bellissimi effetti speciali, Greta Lee o la brillante colonna sonora) impediscono che il dischetto risulti completamente rovinato.
John Nugent, Empire

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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati