Facebook continuava a bloccare l’account di Mark Zuckerberg. Alla quarta volta lui, un avvocato di Indianapolis, negli Stati Uniti, si è molto arrabbiato. La sua omonimia con il fondatore del social network non è neanche completa: “Il mio secondo nome è Steven, il suo è Elliot”, spiega. “Nonostante questo continuano ad accusarmi di usare un nome falso, anche se ce l’ho da più tempo di lui”. Quando la notizia è apparsa su un giornale locale, dopo quattro mesi di appelli inascoltati il social network ha riammesso l’omonimo. In un comunicato, Facebook lo ha ringraziato per la sua pazienza, dicendo che stanno “lavorando per evitare che il problema si ripeta in futuro”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati