Nei prossimi cinque anni il Brasile, la Guyana e l’Argentina garantiranno più dell’80 per cento della crescita della produzione di greggio negli stati che non appartengono all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec), scrive il Wall Street Journal. Il balzo in avanti sarà assicurato dai maggiori investimenti nell’area decisi dai colossi del settore, che in questo modo sperano di compensare le perdite subite in zone coinvolte da conflitti e crisi politiche. Entro il 2029, per esempio, la brasiliana Petrobras investirà 111 miliardi di dollari in progetti legati ai giacimenti al largo della foce del Rio delle Amazzoni. In quest’area saranno molto attive anche le statunitensi ExxonMobil e Chevron.
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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati