Il bilancio di tre giorni di proteste antigovernative a Lomé, in Togo, è stato di sette morti, decine di feriti e più di sessanta arresti. Dal 26 al 28 giugno i manifestanti sono scesi in piazza per denunciare l’arresto di alcuni oppositori, l’aumento del prezzo dell’elettricità e la riforma costituzionale che ha permesso a Faure Gnassingbé, presidente dal 2005 al 2025, di restare al potere come primo ministro. “Quando un regime ricorre a una tale violenza contro i manifestanti pacifici, ha già perso legittimità”, ha dichiarato l’oppositore togolese Gnimdéwa Atakpama al giornale online L’alternative. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati