Il 22 giugno un attentatore suicida affiliato al gruppo Stato islamico (Is) ha fatto irruzione nella chiesa di Mar Elias, a Damasco, sparando e poi facendosi esplodere. Sono morte 25 persone e altre 63 sono state ferite, riferisce il sito siriano Enab Baladi. Non era il primo tentativo, hanno spiegato le autorità siriane, aggiungendo che sono stati sventati altri due attacchi a chiese cristiane e promettendo di proteggere “quel tessuto nazionale che nemici e criminali cercano di lacerare”. Un rapporto dei servizi segreti statunitensi, presentato al congresso di Washington a marzo, avvertiva che l’Is sta reclutando combattenti con l’obiettivo di liberare i miliziani che sono stati imprigionati e tornare a operare in Siria.

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Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati