Il 4 giugno l’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Türk, ha confermato il ritrovamento di più di ottanta corpi non identificati in una serie di centri di detenzione gestiti dalla milizia Autorità per il sostegno alla stabilità (Ass) a Tripoli, la capitale libica. Insieme ai corpi sono stati rinvenuti strumenti di tortura e possibili prove di esecuzioni extragiudiziali. L’uccisione del leader dell’Ass, Abdul Ghani al Kikli, aveva scatenato gravi scontri nella capitale a maggio, ricorda il sito Allafrica. I primi corpi sono stati trovati dopo che i combattenti erano stati costretti a lasciare il quartier generale della milizia. Altre decine erano negli ospedali Abu Salim e Al Khadra, e in una fossa comune allo zoo di Tripoli.

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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati