◆ Grazie per aver pubblicato le struggenti parole di Yassin al Haj Saleh (Internazionale 1615): una dichiarazione d’amore per il suo paese e per sua moglie, che mi ha fatto comprendere qualcosa in più sui recenti fatti in Siria.
Andrea Gallina

◆ È stato molto piacevole leggere l’articolo che dimostra l’importanza degli studi genetici in un paese diversificato come il Brasile (Internazionale 1615). Nonostante la sua immagine di paese multiculturale e colorato, il Brasile è ancora profondamente segnato da un razzismo strutturale. Dopo oltre un secolo dall’abolizione ufficiale della schiavitù, la popolazione afrodiscendente continua a subire discriminazioni sociali, economiche e culturali. Le persone nere e indigene sono spesso le più colpite dalla povertà, dalla violenza, dalla disuguaglianza nell’istruzione e nel lavoro, sottorappresentate nelle posizioni di potere e sovrarappresentate nelle carceri. Solo in una società che riconosce le proprie ferite storiche e agisce con giustizia sarà possibile costruire un futuro più equo e inclusivo.
Antonio Nardi

◆ Nell’articolo di Allan Kaval sui sentimenti europeisti dell’Italia (Internazionale 1615) non viene segnalato, tra gli autori del manifesto di Ventotene, il politico e antifascista Eugenio Colorni, promotore del federalismo europeo.
Edoardo Marrani

◆ Dopo aver letto l’articolo di Thomas Piketty (Internazionale 1614) mi sono chiesto se non sarebbe il caso che nelle nostre scuole ci si dedicasse di più alla storia “recente”, a come siamo arrivati alla società attuale e a quale eredità abbiamo lasciato ai paesi che abbiamo sfruttato. Probabilmente le nuove generazioni crescerebbero con più senso critico verso la nostra società e più empatia verso gli altri paesi del mondo.
Sergio Paganini

◆ Gideon Levy scrive delle cose giustissime con chiarezza e onestà (Internazionale 1612). È difficile oggi sentire qualcuno che dica la verità con tale forza e coraggio.
Emilio Di Giulio

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