Almeno sette persone sono state uccise e venti ferite nel bombardamento, il 3 maggio, di un mercato e dell’ospedale gestito dall’ong Medici senza frontiere a Old Fangak, nel nordest del Sud Sudan, l’unico in un’area dove vivono più di centomila persone. L’attacco non è stato rivendicato, ma è stato “intenzionale, e potrebbe essere un crimine di guerra”, ha dichiarato la Commissione per i diritti umani d elle Nazioni Unite in Sud Sudan a Radio Tamazuj. Nella regione ci sono stati altri bombardamenti e s’intensificano gli scontri tra le forze del governo del presidente Salva Kiir e la milizia Esercito bianco, considerata vicina al vicepresidente Riek Machar, alimentando il rischio che scoppi una nuova guerra civile.

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati