L’alta commissaria dell’Onu per i diritti umani Michelle Bachelet ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché intervenga contro il regime birmano. Se la repressione nel sangue delle manifestazioni continua, ha avvertito, la Birmania rischia di finire in un conflitto aperto, come quello siriano. “Ci sono chiari echi della Siria del 2011, quando a proteste pacifiche le autorità risposero con un uso della forza sproporzionato”. Come in Siria, scrive Irrawaddy, anche in Birmania i manifestanti sono pronti a imbracciare le armi contro i militari. “Le sanzioni mirate non bastano”, ha detto Bachelet, ci vogliono pressioni da parte dei paesi più influenti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati