La polizia angolana ha riconosciuto di aver ucciso sei persone e averne ferite una trentina il 31 gennaio a Cafunfo, nel nordest dell’Angola, quando ha aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti. La protesta era stata organizzata dal movimento Protectorado Lunda Tchokwe, secondo cui i morti sono almeno quindici. L’organizzazione, spiega il sito Novo Jornal, reclama l’autonomia di questa regione ricca di risorse minerarie (ma dove la popolazione vive in povertà), sulla base di un accordo firmato dalle autorità locali e dai colonialisti portoghesi prima dell’indipendenza.

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Questo articolo è uscito sul numero 1395 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati