Due volte all’anno in Uganda, durante la stagione delle piogge, gli sciami di cavallette (nsenene, nella lingua locale) migrano di notte, riempiendo il cielo fino alle prime luci dell’alba. Molti ugandesi vanno a caccia di questi insetti, considerati un cibo prelibato, per poi venderli. Per attirare le cavallette usano delle lampadine, a cui spesso rompono il bulbo in modo da avere una luce ancora più forte. Poi bruciano erba fresca, perché il fumo dei falò le stordisce. Gli insetti finiscono così con lo scontrarsi su dei fogli di lamiera e poi scivolare dentro dei barili, dove restano intrappolati. Per catturarli si usano anche bottiglie di plastica, reti o sacchi di iuta. Qualcuno li prende a mani nude.

“La presenza delle cavallette, che si muovono tra la nebbia notturna e il fumo dei falò, crea uno scenario ultraterreno ”, dice il fotografo Michele Sibiloni, che dal 2015 porta avanti il progetto Nsenene republic.

Negli ultimi anni la deforestazione ha ridotto la quantità d’insetti che migrano. E la crisi climatica in tutta l’Africa ha reso più difficile prevedere l’arrivo delle piogge stagionali. “Per gli ugandesi sapere quando preparare le trappole è fondamentale: farlo al momento sbagliato può compromettere tutta la caccia”. Con questo lavoro Sibiloni vuole riflettere sul rapporto tra gli esseri umani e la natura: “Come stanno dimostrando l’emergenza climatica e la pandemia di covid-19, un evento che potrebbe sembrare molto lontano può cambiare la nostra vita”. ◆

Fort Portal, 2015. In tutto il mondo più di due miliardi di persone mangiano diverse specie di insetti. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, se più persone introducessero insetti commestibili nella dieta si potrebbe ridurre la fame nel mondo e migliorare la sicurezza alimentare. (Michele Sibiloni)
Fort Portal, 2017. “Durante la caccia, a momenti di attività intensa si alternano lunghe pause, in cui le persone si riposano o cercano di passare il tempo come possono”, dice Sibiloni. (Michele Sibiloni)
Bundibugyo, 2018. (Michele Sibiloni)
Fort Portal, 2018; (Michele Sibiloni)
Bundibugyo, 2018. (Michele Sibiloni)
Da sapere
Il premio

◆Con il progetto Nsenene republic Michele Sibiloni è stato selezionato tra i dieci finalisti del bando della piattaforma ** Slideluck Editorial **per la fotografia e i multimedia contemporanei. Il tema del bando del 2020 era “Tutto è connesso” (Everything is connected), una riflessione sulle cause e le conseguenze della crisi climatica e sul legame tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda. Il lavoro di Sibiloni e degli altri vincitori sarà proiettato durante uno dei prossimi appuntamenti del festival di Internazionale a Ferrara.


Michele Sibiloni è un fotografo italiano nato nel 1981. Vive in Uganda.

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Questo articolo è uscito sul numero 1379 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati