Animali Secondo il rapporto Living planet 2020, presentato dal Wwf e dalla Zoological society di Londra, la perdita della biodiversità sta accelerando. Tra il 1970 e il 2016 la popolazione mondiale di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci si è ridotta del 68 per cento. La situazione è più grave nelle aree tropicali delle Americhe, compresi i Caraibi. Una delle cause principali della perdita della biodiversità è la trasformazione degli habitat naturali degli animali in terreni agricoli. Altre minacce sono lo sfruttamento di singole specie, l’introduzione di specie aliene, le malattie, l’inquinamento e la crisi climatica. Tuttavia, è ancora possibile fermare e invertire il processo di perdita della biodiversità. Nella foto: una balena morta a Ocean beach, San Francisco
Incendi Gli incendi senza precedenti che dall’inizio dell’estate hanno distrutto più di due milioni di ettari di vegetazione in California, Oregon e Washington, nell’ovest degli Stati Uniti, hanno causato 35 morti, di cui 27 negli ultimi giorni. ◆ Secondo alcune associazioni ambientaliste locali, i recenti incendi in Argentina hanno distrutto 350mila ettari di zone umide nella regione del delta del Paraná (nordest) e 48mila ettari di foreste nella provincia di Córdoba (centro). Il 95 per cento dei roghi sarebbe di origine dolosa.
Alluvioni Almeno 65 persone sono morte dall’inizio di giugno nelle alluvioni che hanno colpito il Niger. Più di 300mila persone sono state costrette a lasciare le loro case. ◆ Tredici persone sono morte negli allagamenti in Burkina Faso.
Cicloni L’uragano Sally, con venti fino a 155 chilometri all’ora, ha raggiunto l’Alabama e la Florida, nel sudest degli Stati Uniti, causando alluvioni e blackout elettrici.
Petrolio Una perdita di petrolio da un oleodotto ha provocato una marea nera lungo le coste dello stato di Falcón, nel nordovest del Venezuela.
Ghiaccio Una massa di ghiaccio di 113 chilometri quadrati si è staccata dalla piattaforma 79N, che si trova nel nordest della Groenlandia ed è la più grande ancora presente nell’Artico. Il distacco è stato attribuito alla crisi climatica.
Cani Alcuni esemplari di cane selvatico delle montagne della Nuova Guinea (Canis dingo hallstromi), una specie considerata estinta in natura da decenni e presente ormai solo in cattività, sono stati avvistati vicino a una miniera d’oro negli altipiani della parte indonesiana dell’isola. Chiamati anche cani canori della Nuova Guinea per il loro ululato particolare, sono i cani selvatici più antichi ancora esistenti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1376 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati