L’Europa deve affrontare nuove sfide, in particolare per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale e la transizione ecologica. Cosa può fare per rimanere un grande centro di innovazione, nonostante la concorrenza degli Stati Uniti e della Cina?

A questa e ad altre domande prova a rispondere l’economista francese Philippe Aghion, che quest’anno ha vinto il Nobel per l’economia insieme al canadese Peter Howitt e all’israelo-statunitense Joel Mokyr per il loro lavoro sull’impatto delle nuove tecnologie sulla crescita.

Intervistato da Lionel Jullien di Arte, Joelle Meskens del quotidiano belga Le Soir e Jacopo Zanchini, vicedirettore di Internazionale, Aghion spiega la sua “teoria della crescita sostenibile attraverso la distruzione creativa”: è solo facendo in modo che le innovazioni possano farsi strada nel sistema economico, eventualmente anche sostituendo modelli precedenti, che si continua a crescere.

L’Europa, secondo Aghion, può farlo in modo diverso dai suoi concorrenti, rispettando il suo modello sociale, lottando contro la povertà e per moltiplicare le opportunità, investendo nell’istruzione e nella ricerca.

Questo video è prodotto dalla piattaforma europea Arte ed è disponibile in dieci lingue grazie a un progetto di collaborazione tra vari giornali europei: Balkan Insight (Birn), El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio), Sinopsis (Birn Romania). Il progetto, coordinato da Arte, è finanziato dall’Unione europea in seguito all’invito della Direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (Cnet) di creare piattaforme multimediali europee.

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