Almeno 26 persone sono morte nel passaggio del tifone Kalmaegi sul centrosud delle Filippine, mentre quasi 400mila persone sono state costrette a lasciare le loro case.
Varie località dell’isola di Cebu sono state interamente sommerse, costringendo gli abitanti a rifugiarsi sui tetti, come mostrano alcuni video diffusi sui social network.
“Solo a Cebu hanno perso la vita 21 persone”, ha dichiarato all’Afp Rafaelito Alejandro, vicedirettore della protezione civile, sottolineando che “il bilancio totale, ma provvisorio, è di 26 morti, la maggior parte per annegamento”.
“Quasi 400mila persone avevano lasciato preventivamente le loro case”, ha aggiunto.
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La governatrice della provincia di Cebu, Pam Baricuatro, ha definito la situazione “davvero senza precedenti”, parlando di “alluvioni devastanti”.
Nelle ventiquattr’ore che hanno preceduto l’arrivo del tifone, sulla città di Cebu, il capoluogo provinciale, erano già caduti 183 millimetri di pioggia, ben al di sopra della media mensile di 131 millimetri, ha dichiarato all’Afp la meteorologa Charmagne Varilla.
Un elicottero militare è precipitato durante le operazioni di soccorso sull’isola meridionale di Mindanao, hanno annunciato le forze armate filippine, senza fornire informazioni su eventuali vittime o sopravvissuti.
Sono stati segnalati decessi anche in altre province del paese, tra cui quelle di Leyte e Bohol.
Raffiche a 180 chilometri all’ora
Alle 14 ora locale il tifone si stava spostando verso ovest sull’arcipelago delle Visayas, accompagnato da venti a 130 chilometri all’ora, con raffiche fino a 180 chilometri all’ora.
Ogni anno le Filippine sono colpite in media da una ventina di tifoni e tempeste tropicali.
Secondo gli scienziati, il cambiamento climatico causato dalle attività umane sta aumentando l’intensità e la frequenza degli eventi estremi.