Probabilmente anche il 2024 farà segnare temperature record, ha avvertito il 19 marzo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), mentre il decennio 2014-2023 è stato il più caldo della storia e il pianeta è ormai “sull’orlo del collasso”.
Un nuovo rapporto dell’Omm, un’agenzia delle Nazioni Unite, afferma che nel 2023 sono stati battuti, e in alcuni casi “polverizzati”, vari record, tra cui quelli per concentrazione di gas serra nell’atmosfera, temperature di superficie, acidificazione degli oceani, aumento del livello dei mari, riduzione della banchisa antartica e scioglimento dei ghiacciai.
“C’è un’alta probabilità che il 2024 diventi l’anno più caldo della storia, battendo il record del 2023”, ha dichiarato Omar Baddour dell’Omm.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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“Il pianeta è sull’orlo del collasso”, ha affermato in un videomessaggio il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. “Le emissioni di gas serra legate all’uso dei combustibili fossili stanno causando un caos climatico senza precedenti”.
Il rapporto dell’Omm conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media globale che ha superato di 1,45 gradi quella dell’era preindustriale.
“Ogni frazione di grado di riscaldamento in più ha conseguenze sul futuro della vita sulla Terra”, ha avvertito Guterres.
“La crisi climatica è la sfida principale che l’umanità deve affrontare, ed è inestricabilmente legata all’aumento delle disuguaglianze, come dimostrano la crescente insicurezza alimentare e i trasferimenti di popolazioni”, ha affermato Celeste Saulo, segretaria generale dell’Omm.
“Ondate di caldo, alluvioni, episodi di siccità, incendi e cicloni tropicali stanno seminando il caos, sconvolgendo la vita quotidiana di milioni di persone e infliggendo perdite economiche per miliardi di dollari”, ha affermato l’Omm.
Secondo il rapporto, il decennio 2014-2023 è stato il più caldo mai registrato, superando di 1,20 gradi la media del periodo 1850-1900.
“Siamo a un passo da un riscaldamento di 1,5 gradi rispetto all’era preindustriale, una delle soglie fissate dall’accordo di Parigi del 2015”, ha affermato Saulo. “È il momento di lanciare un allarme rosso”.
Secondo l’Omm, l’unica nota positiva del 2023 è stata l’aumento di quasi il 50 per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.