Il leader nordcoreano Kim Jong-un. (Str, Kcna Via Kns)

Il 19 gennaio la Corea del Nord ha annunciato di aver testato un “sistema di armi nucleari sottomarine” in risposta alle esercitazioni navali congiunte condotte da Washington, Seoul e Tokyo.

Le esercitazioni trilaterali, che hanno coinvolto una portaerei statunitense a propulsione nucleare, “costituiscono una grave minaccia per la Corea del Nord”, ha affermato il ministero della difesa di Pyongyang in un comunicato ripreso dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna.

In risposta Pyongyang ha testato “il sistema di armi nucleari sottomarine Haeil-5-23 nel mare Orientale di Corea”, ha aggiunto il ministero, riferendosi a quello che altrove è chiamato mar del Giappone.

All’inizio della settimana Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone hanno condotto delle esercitazioni navali congiunte a sud dell’isola sudcoreana di Jeju dopo il lancio di prova, il 14 gennaio, di un missile balistico da parte di Pyongyang. Le manovre hanno coinvolto nove navi dei tre paesi, tra cui la portaerei a propulsione nucleare statunitense Uss Carl Vinson.

Negli ultimi mesi c’è stato un brusco deterioramento delle relazioni tra le due Coree. Pyongyang e Seoul hanno sospeso l’applicazione di accordi bilaterali che servivano a ridurre le tensioni e a rafforzare la sicurezza lungo il confine.

Di recente il leader nordcoreano Kim Jong-un ha definito la Corea del Sud il suo “nemico principale” e si è detto pronto a entrare in guerra in caso di violazione del territorio della Corea del Nord, “fosse anche solo di 0,001 millimetri”.

Nel 2023 Pyongyang ha affermato di aver testato un drone d’attacco nucleare sottomarino, sostenendo che avrebbe potuto scatenare “uno tsunami radioattivo”.

Dopo due tentativi falliti a maggio e a giugno, la Corea del Nord ha messo in orbita con successo il suo primo satellite spia militare a novembre, secondo Seoul con l’aiuto della Russia.

Alla fine dell’anno Kim ha minacciato di lanciare un attacco nucleare contro Seoul e ha ordinato di accelerare i preparativi per una guerra che “potrebbe scoppiare in qualunque momento”.

All’inizio di gennaio l’esercito nordcoreano ha sparato più di duecento colpi d’artiglieria nel mar Giallo, vicino alle due isole sudcoreane di Yeonpyeong e Baengnyeong.