Finalmente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha preso una posizione chiara sui nuovi e costosi farmaci contro l’obesità e ha deciso di raccomandarli, anche se con riserva. Il via libera dell’Oms è una buona notizia per molte persone.

Le nuove linee guida dell’Oms considerano giustamente l’obesità una vera malattia. E stabiliscono che ha cause complesse, contro cui il singolo può fare poco. Genetica, altre patologie, ambiente, condizioni sociali ed economiche: sono tutti fattori che contribuiscono all’aumento di peso. Se si riconosce questo, bisogna anche prevedere che le persone obese ricevano trattamenti adeguati, proprio come gli altri malati. Ciò significa che non potranno più essere trattate come bambini riluttanti a cui farebbe bene un po’ di disciplina. È ora che anche la sanità tedesca recepisca queste nuove indicazioni. Ufficialmente in Germania l’obesità è riconosciuta come malattia già da tempo. Ma i farmaci per perdere peso non sono ancora soggetti a prescrizione medica e di conseguenza non vengono pagati dallo stato.

Chiaramente bisogna stabilire con esattezza chi ha bisogno della cura, quale medicinale sia il più adatto e a quali condizioni. Quindi è possibile che i medici e i responsabili del sistema sanitario nazionale decidano che fornire a tutti i farmaci contro l’obesità pagandoli con i soldi pubblici sia troppo affrettato o troppo costoso. Ma un rifiuto generalizzato delle opzioni farmacologiche non è più giustificabile, perché si basa su una concezione anacronistica. È insostenibile dal punto di vista scientifico, oltre a non rendere giustizia alle persone con obesità e a consolidare opinioni che possono incidere negativamente sul loro benessere psicologico. ◆ nv

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati