L’8 dicembre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concesso alla Nvidia il permesso di vendere in Cina i suoi processori H200, usati nei sistemi d’intelligenza artificiale, in cambio di un sovrapprezzo del 25 per cento che sarà incassato dal governo statunitense. Grazie a questa decisione, scrive Bloomberg, l’azienda statunitense in teoria ottiene di nuovo l’accesso al ricco mercato cinese, che per la Nvidia vale cinquanta miliardi di dollari. Finora il divieto della Casa Bianca di esportare processori avanzati nel paese asiatico è costato caro in termini di mancate vendite. Trump, tuttavia, ha precisato che la fornitura dei processori H200 andrà solo a “clienti approvati” da Washington.
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Questo articolo è uscito sul numero 1644 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati