Pesca Grazie a una gestione più attenta e coordinata della pesca, lo stato di salute delle riserve ittiche del Mediterraneo e del Mar Nero è sensibilmente migliorato negli ultimi dieci anni, afferma l’ultima edizione del rapporto biennale della Fao. Le popolazioni di pesci sfruttate in modo insostenibile sono calate dall’87 per cento nel 2013 al 52 per cento nel 2023, e la biomassa totale è aumentata del 25 per cento. Alcuni stock sottoposti a piani di tutela specifici sono in forte ripresa, come la sogliola dell’Adriatico, che non è più considerata a rischio. Altre specie, come gli squali, le razze e le tartarughe marine, sono invece ancora minacciate in diverse regioni a causa del prelievo eccessivo e delle catture accidentali. Nella foto: una tartaruga caretta vicino a Elafonisos, in Grecia
Cicloni Il ciclone Senyar ha investito l’Indonesia occidentale, la Malaysia e il sud della Thailandia, provocando precipitazioni eccezionalmente intense e la morte di più di mille persone. Contemporaneamente un altro ciclone, chiamato Ditwah, ha colpito il sud dell’India e lo Sri Lanka, dove le vittime sono almeno 474 e i dispersi più di 350.
Frane Una frana provocata dalle forti piogge ha travolto due battelli ancorati nel porto fluviale di Iparia, nell’Amazzonia peruviana, causando dodici vittime e trenta dispersi.
**Fondali **Il governo norvegese ha annunciato che la concessione delle prime licenze per l’esplorazione delle risorse minerarie nelle sue acque territoriali sarà rinviata e non avverrà prima del 2029, quando si concluderà l’attuale legislatura. Nel 2024 la decisione di aprire allo sfruttamento un tratto di fondale del mare del Nord di 280mila chilometri quadrati era stata fortemente criticata da scienziati e ambientalisti.
**Ozono **Secondo l’osservatorio europeo Copernicus nel 2025 l’estensione massima del buco nella fascia di ozono al di sopra dell’Antartide è stata di 21 milioni di chilometri quadrati, il dato più basso dal 2019.
Inquinamento Nel 2023 le polveri sottili (Pm2,5) hanno provocato 182mila morti premature nell’Unione europea, il 57 per cento in meno rispetto al 2005, afferma un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente, secondo cui il 95 per cento degli abitanti delle città europee è esposto a livelli d’inquinamento atmosferico notevolmente superiori alle soglie stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il paese più colpito è l’Italia, con oltre 43mila decessi, seguita dalla Polonia (nella foto, la centrale a carbone di Bełchatów) e dalla Germania.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 110. Compra questo numero | Abbonati