Il 24 novembre Abdullah Öcalan, fondatore e leader storico del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), ha ricevuto in carcere la visita di una delegazione del parlamento turco sull’isola di İmralı, la prima dal suo arresto in Kenya nel 1999. Nel 2024 Ankara ha avviato un nuovo processo di pace con il Pkk e Öcalan è diventato un interlocutore di rilievo: secondo il servizio turco della Bbc nell’incontro si è parlato del disarmo del Pkk e delle formazioni curde in Siria. Nella delegazione non c’era nessun politico del Partito popolare repubblicano (Chp), la principale forza d’opposizione. “Secondo alcuni il Chp non ha voluto fare da spalla a uno spettacolo organizzato dal presidente Erdoğan”, scrive il giornalista Murat Yetkin, “mentre per altri ha perso un’occasione storica”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati