Il 2 novembre è stato inaugurato a Giza il Grande museo egizio (Gem) che ospita più di centomila manufatti dell’antico Egitto, come la statua del faraone Ramses II e la collezione di Tutankhamon ( nella foto, la maschera funeraria ). Il progetto è costato 1,2 miliardi di dollari, finanziato in gran parte da due prestiti giapponesi, e la realizzazione è durata più di vent’anni a causa della rivoluzione del 2011, della pandemia, della mancanza di fondi e delle tensioni regionali. Il sito Mada Masr critica la strategia di “pubbliche relazioni” del Cairo, che punta tutto sulla storia antica del paese.
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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati