La prolifica scrittrice rivolge il suo sguardo al conflitto tra i movimenti a favore del diritto all’aborto e i cosiddetti “pro-life”. Questo romanzo monumentale esplora entrambe le facce della stessa storia. Nel novembre del 1999, in Ohio, il medico Gus Voorhees viene ucciso da Luther Amos Dunphy, un predicatore laico convinto di essere un soldato di Dio. Il magistrale incipit del romanzo è narrato dallo stesso Dunphy nei giorni che precedono l’omicidio, portando il lettore a condividere la sua paura di uno “stato ateo e senza Dio”. Dopo l’omicidio, la narrazione si biforca, volgendosi verso la famiglia di Voorhees, grazie a un “archivio” costruito da sua figlia Naomi. Una delle forze del romanzo sta nella capacità di Oates di creare paralleli convincenti tra le famiglie Voorhees e Dunphy. È un romanzo avvincente che trasforma quella che poteva essere una trattazione politica in una lettura appassionante. Erica Wagner, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati