Con un comunicato congiunto i governi militari di Burkina Faso, Mali e Niger hanno annunciato il 23 settembre di volersi ritirare dalla Corte penale internazionale (Cpi), accusata di essere “uno strumento di repressione neocoloniale”, scrive Jeune Afrique. Le giunte che guidano i tre paesi hanno rapporti stretti con la Russia di Vladimir Putin, su cui pende un mandato di arresto della Cpi. In passato la corte è già stata accusata di avere un pregiudizio antiafricano, visto che 32 delle 33 persone sotto processo all’Aja sono africane.
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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati