Il dramma intelligente e gelido di Trier sembra pensato proprio per Cannes visto che mette in scena le tensioni tra l’opera e la vita di un artista e tra Hollywood e il cinema d’autore europeo. Gustav (Skarsgård) sta girando un film autobiografico e offre la parte da protagonista alla figlia attrice, con cui ha un rapporto travagliato. Lei rifiuta e così Gustav propone il ruolo a un’attrice statunitense (Elle Fanning) che muore dalla voglia di guadagnarsi un posto nel cinema d’autore. Gli attori sono eccellenti, la premessa è intrigante e realizzata con stile, anche se il film manca un po’ di grinta emotiva.
Ed Potton, The Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 81. Compra questo numero | Abbonati