Il nuovo film di Ari Aster potrebbe non essere stilisticamente unico o visivamente inquietante come le sue opere precedenti, ma questo perché l’autore di Hereditary e Midsommar cattura un male molto più riconoscibile: una città – un mondo – impazzita per lo scoppio della pandemia di covid. Eppure non è il virus a mettere in pericolo Eddington, ma le persone che sfruttano il caos. Con un Joaquin Phoenix mai così bravo a incarnare tutto ciò che ha rovinato e sta rovinando l’America, Eddington mostra con lucidità (e un inquietante umorismo) come il mondo abbia usato una grande emergenza per giustificare le sue follie.
Emma Kiely, Collider
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Questo articolo è uscito sul numero 1615 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati